Che cos’è il Giubileo e qual è il suo significato religioso?

L’anno giubilare rappresenta l’anno del pentimento, della conversione e della remissione dei peccati. Viene definito anche anno santo, in quanto si apre, svolge e chiude con riti sacri, ma anche e soprattutto perché promuove la santità nella vita quotidiana.

Le origini del Giubileo cristiano

Il Giubileo getta le sue radici nella tradizione ebraica che prevedeva, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra, con lo scopo di fortificare le coltivazioni, la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi.

Per segnalare l’inizio di questo anno, veniva suonato un corno di ariete chiamato yobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo.

Il Giubileo cristiano nella storia

Il primo Giubileo cristiano si è svolto nel 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII con la bolla Antiquorum habet fida relatio che prevedeva l’indulgenza plenaria per qualsiasi romano avesse fatto visita almeno 30 volte – e qualsiasi straniero almeno 15 – alla Basilica di San Pietro e a San Paolo fuori le mura durante tutto l’anno.

Inizialmente i Giubilei non si sono svolti con regolarità, in quanto la cadenza è stata modificata dai diversi Papi; a partire dal 1475, però, l’evento si è svolto ogni 25 anni (gli ultimi sono stati nel 1950, 1975 e 2000).

Sono poi stati indetti 9 Giubilei straordinari, di cui l’ultimo nel 2015 da Papa Francesco in occasione del 50° anniversario
della fine del Concilio Vaticano II
. Questo Giubileo era dedicato alla Misericordia ed è stato inaugurato con l’apertura della porta santa della Cattedrale di Notre-Dame di Bangui, in occasione del viaggio apostolico in Africa del Papa.

Cosa si fa durante il Giubileo?

Il Giubileo dura per un anno intero e viene celebrato con diverse iniziative. Ha inizio la notte della Vigilia del Natale antecedente, con l’apertura delle porte sante delle quattro principali basiliche di Roma cominciando da San Pietro in Vaticano.

Il Papa giunge alla Basilica di San Pietro, si ferma davanti alla porta e recita in latino la formula: "È questa la porta del Signore, apritemi la porta della giustizia”. Quindi spinge le due valve con le mani, mentre dall’interno della basilica alcuni addetti provvederanno ad aprire completamente la porta. Dunque, sosta sulla soglia in preghiera e infine la oltrepassa inaugurando di fatto l’anno santo.

Nei giorni successivi, lo stesso rituale viene svolto nelle altre tre basiliche maggiori: San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura. Le porte rimangono aperte fino alla fine del Giubileo, il 6 gennaio dell’anno successivo.

Ad ogni Giubileo, poi, sono previsti eventi e momenti di raccoglimento durante tutto il corso dell’anno.

Redenzione e indulgenza plenaria: il significato religioso del Giubileo

Nel Nuovo Testamento, Gesù si presenta come colui che porta a compimento il Giubileo; l’anno giubilare è quindi, in primis, l’anno di Cristo.

Si tratta di una ricorrenza religiosa volta a promuovere la santità e il ritorno sulla retta via. Temi focali di questa celebrazione religiosa sono il pentimento e il perdono dei peccati attraverso il pellegrinaggio e le opere di carità e misericordia.

Secondo la religione cristiana, infatti, nell’anno del Giubileo è possibile chiedere l’indulgenza plenaria, cioè il perdono di tutti i peccati.

Secondo la costituzione apostolica Indulgentiarum doctrina, per ottenere l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni:

il sacramento della Riconciliazione,
la partecipazione all'Eucarestia,
la preghiera secondo le intenzioni del Papa.

Le tre condizioni, si precisa, “possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia, conviene che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del sommo pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera.

Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione.

Le condizioni dell’indulgenza plenaria, però, possono sempre essere modificate dal Papa.