Il Presepe: storia, significato e curiosità dei personaggi
Il presepe non è solo una delle tradizioni più amate del Natale: è un racconto scolpito nella memoria collettiva, un simbolo di fede e speranza che attraversa i secoli e...
Il presepe non è solo una delle tradizioni più amate del Natale: è un racconto scolpito nella memoria collettiva, un simbolo di fede e speranza che attraversa i secoli e...
Il presepe non è solo una delle tradizioni più amate del Natale: è un racconto scolpito nella memoria collettiva, un simbolo di fede e speranza che attraversa i secoli e unisce famiglie, comunità e culture.
Nel cammino verso il Giubileo 2025, riscoprire il valore del presepe significa tornare alle radici di un messaggio universale: Dio che si fa uomo per abitare tra noi.
La parola presepe deriva dal latino praesaepe, “mangiatoia”, il luogo umile in cui nacque Gesù.
La tradizione vuole che il primo presepe vivente sia stato realizzato da San Francesco d’Assisi nella notte di Natale del 1223, a Greccio, nel cuore della Valle Reatina. Non una semplice rappresentazione scenica, ma un atto di fede, nato dal desiderio di far rivivere l’emozione e la concretezza della nascita di Cristo.
Da quel momento, il presepe ha cominciato a diffondersi in tutta Europa: dapprima nelle chiese e nei conventi, poi nelle case. Il primo presepe con statue fisse è attribuito ad Arnolfo di Cambio (1283), nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Da lì in poi, ogni epoca e ogni regione ha reinterpretato il presepe secondo la propria cultura e sensibilità: dal barocco napoletano ai presepi in legno delle Dolomiti, fino alle versioni moderne e minimaliste di oggi.
Dietro ogni statuina si nasconde un messaggio simbolico, che racconta una parte del mistero del Natale.
La Sacra Famiglia: Al centro della scena, Maria, Giuseppe e Gesù Bambino rappresentano la tenerezza e la semplicità con cui Dio entra nella storia umana.
Maria, vestita d’azzurro, incarna la purezza e la fede; Giuseppe, con il suo bastone, la protezione e l’obbedienza; il Bambino nella mangiatoia è la Luce che illumina il mondo.
La loro presenza invita a riscoprire la forza della famiglia, dell’umiltà e della fiducia.
Gli Angeli: Posti in alto, spesso con una pergamena che annuncia la buona notizia, gli angeli sono messaggeri di speranza.
Ricordano l’annuncio ai pastori e invitano anche noi, oggi, a diventare portatori di pace nel nostro tempo.
I Re Magi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre rappresentano la ricerca del divino.
Guidati da una stella, percorrono un lungo viaggio per adorare Gesù e offrono oro, incenso e mirra, simboli di regalità, divinità e umanità.
Nel contesto del Giubileo, i Magi ci ricordano che la fede è un cammino: un pellegrinaggio verso la Luce.
I Pastori e gli Animali: I pastori sono i primi a ricevere l’annuncio: poveri, semplici, autentici. Il loro arrivo alla grotta è un invito all’accoglienza e alla gratitudine per ciò che si possiede.
Il bue e l’asino, presenti in quasi tutti i presepi, rappresentano la natura che partecipa alla gioia della nascita e la presenza di Dio in ogni creatura.
I personaggi popolari: In molte regioni italiane, accanto ai protagonisti biblici compaiono figure del popolo: il “pastore dormiente” nel presepe napoletano, “Gelindo” in quello piemontese, o il “caganer” in Catalogna. Questi personaggi raccontano la quotidianità, il lavoro, la fede semplice di chi vive il mistero della Natività con stupore e umiltà.
Oggi, accanto ai personaggi tradizionali, il presepe può accogliere anche testimoni della fede contemporanea, come Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati — due giovani che hanno saputo incarnare, ciascuno nel proprio tempo, lo spirito del Vangelo con entusiasmo e autenticità.
Inserire le loro statue nel presepe significa dare continuità a una storia di fede che non si è mai fermata, un ponte ideale tra Betlemme e il nostro presente.
Sul nostro sito, sono disponibili le statue di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, realizzate in due versioni (da 13 cm e 30 cm), ideali per arricchire la tua rappresentazione del Natale con un segno di ispirazione e testimonianza viva.
Così, accanto ai pastori e ai Re Magi, anche i santi del nostro tempo trovano posto davanti alla grotta, ricordandoci che la santità non è lontana, ma nasce nella vita di ogni giorno.
In un mondo sempre più veloce e digitale, il presepe conserva la sua forza simbolica: ci ricorda il valore dell’attesa, del silenzio e della semplicità.
Allestirlo in casa o in comunità è un gesto che unisce, che educa al senso del sacro e che invita a guardare oltre il Natale, verso un cammino spirituale più profondo.
Per questo, nel Giubileo 2025, il presepe assume un significato speciale: è il luogo dove la fede incontra la vita quotidiana, dove ogni visitatore può riscoprire la gioia del nascere di nuovo, come individuo e come parte di una comunità.
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